Affascinati dal parco
Parco Sforza-Cesarini è un angolo di meraviglia all’interno dei Castelli Romani.
Il suo bosco intricato guarda diretto il lago di Nemi, prostrato alle sue pendici. Un luogo destinato a stupire, avvolto nella magia di leggende millenarie, che dall’antica Roma sono giunte sino a noi.
Il Parco è parte delle proprietà che la famiglia Sforza-Cesarini possedeva a Genzano di Roma, e la sua realizzazione risale alla metà del XIX secolo, opera dell’ingegno del duca Lorenzo Sforza-Cesarini, che dalla moglie, la nobildonna britannica Carolina Shirley, trasse l’ispirazione romantica che si può respirare ancora al suo interno e che lo caratterizza. Nel progetto si intravede infatti lo spirito del romanticismo ottocentesco, che ne ha influenzato ogni suo angolo.
Romantico è il piccolo bacino lacustre che saluta, appena entrati, i visitatori; romantici sono i sentieri che si lasciano avvincere da una natura folta e selvaggia, romantici gli scorci mozzafiato sull’antico Speculum Dianae, il lago dedicato alla divinità della luna e della caccia.
Ed è proprio il lago a cedergli parte del suo fascino, quel mistero che si cela da secoli oltre le fronde delle molte querce secolari che arricchiscono l’interno del Parco. Un’occasione di visita unica, trattandosi dell’unico parco storico che rispecchia i canoni del romanticismo nei Castelli Romani.
Il suo bosco è ricco di specie arboree autoctone, e ricalca in pieno la varietà del Nemus Aricinum, il bosco sacro della dea Diana che si sviluppava su tutta la vallata del lago.
Per questo colpiscono le querce secolari, o l’eleganza del Laurus Nobilis, pianta ricordata anche nell’Eneide perché di essa erano ricche le terre che Enea attraversò dopo aver raggiunto il Latium Vetus. Ma il Parco presenta anche una discreta presenza di esemplari di flora non autoctona, come i secolari cedri del Libano, che ormai ne segnano in maniera indiscussa l’ingresso.
Il parco, dopo anni di abbandono, è stato recuperato dal comune di Genzano di Roma grazie ad un intervento di restauro di circa due anni, e riproposto al pubblico a partire dal settembre 2006.
Ogni anno esso rimane aperto dall’arrivo della primavera fino alla fine di novembre. Quest’anno riaprirà domenica 23 marzo, e sarà accessibile tutte le domeniche. L’ingresso avviene esclusivamente mediante visita guidata, con le guide dell’associazione Diakronica.
Inoltre dal 4 al 6 aprile si svolgerà al suo interno la manifestazione “Petali di primavera”: oltre alle consuete visite guidate, i visitatori potranno assistere a laboratori nei quali si potranno scoprire le qualità cosmetiche, farmaceutiche e culinarie delle molte essenze che fioriscono in primavera.
L’ingresso costa € 3,00.
Gli orari di apertura sono i seguenti: la mattina dalle 10 alle 13, il pomeriggio dalle 15 alle 19 (la biglietteria chiude un’ora prima).
Per maggiori informazioni contattare il Punto Informazioni Turistiche di Genzano di Roma (aperto il sabato e la domenica dalle 9.30 alle 13, e dalle 16.30 alle 19.30), al numero 0693711331.
È possibile inoltre inviare una mail ai seguenti indirizzi: pit@comune.genzanodiroma.roma.it, info@diakronica.it
Il suo bosco intricato guarda diretto il lago di Nemi, prostrato alle sue pendici. Un luogo destinato a stupire, avvolto nella magia di leggende millenarie, che dall’antica Roma sono giunte sino a noi.
Il Parco è parte delle proprietà che la famiglia Sforza-Cesarini possedeva a Genzano di Roma, e la sua realizzazione risale alla metà del XIX secolo, opera dell’ingegno del duca Lorenzo Sforza-Cesarini, che dalla moglie, la nobildonna britannica Carolina Shirley, trasse l’ispirazione romantica che si può respirare ancora al suo interno e che lo caratterizza. Nel progetto si intravede infatti lo spirito del romanticismo ottocentesco, che ne ha influenzato ogni suo angolo.
Romantico è il piccolo bacino lacustre che saluta, appena entrati, i visitatori; romantici sono i sentieri che si lasciano avvincere da una natura folta e selvaggia, romantici gli scorci mozzafiato sull’antico Speculum Dianae, il lago dedicato alla divinità della luna e della caccia.
Ed è proprio il lago a cedergli parte del suo fascino, quel mistero che si cela da secoli oltre le fronde delle molte querce secolari che arricchiscono l’interno del Parco. Un’occasione di visita unica, trattandosi dell’unico parco storico che rispecchia i canoni del romanticismo nei Castelli Romani.
Il suo bosco è ricco di specie arboree autoctone, e ricalca in pieno la varietà del Nemus Aricinum, il bosco sacro della dea Diana che si sviluppava su tutta la vallata del lago.
Per questo colpiscono le querce secolari, o l’eleganza del Laurus Nobilis, pianta ricordata anche nell’Eneide perché di essa erano ricche le terre che Enea attraversò dopo aver raggiunto il Latium Vetus. Ma il Parco presenta anche una discreta presenza di esemplari di flora non autoctona, come i secolari cedri del Libano, che ormai ne segnano in maniera indiscussa l’ingresso.
Il parco, dopo anni di abbandono, è stato recuperato dal comune di Genzano di Roma grazie ad un intervento di restauro di circa due anni, e riproposto al pubblico a partire dal settembre 2006.
Ogni anno esso rimane aperto dall’arrivo della primavera fino alla fine di novembre. Quest’anno riaprirà domenica 23 marzo, e sarà accessibile tutte le domeniche. L’ingresso avviene esclusivamente mediante visita guidata, con le guide dell’associazione Diakronica.
Inoltre dal 4 al 6 aprile si svolgerà al suo interno la manifestazione “Petali di primavera”: oltre alle consuete visite guidate, i visitatori potranno assistere a laboratori nei quali si potranno scoprire le qualità cosmetiche, farmaceutiche e culinarie delle molte essenze che fioriscono in primavera.
L’ingresso costa € 3,00.
Gli orari di apertura sono i seguenti: la mattina dalle 10 alle 13, il pomeriggio dalle 15 alle 19 (la biglietteria chiude un’ora prima).
Per maggiori informazioni contattare il Punto Informazioni Turistiche di Genzano di Roma (aperto il sabato e la domenica dalle 9.30 alle 13, e dalle 16.30 alle 19.30), al numero 0693711331.
È possibile inoltre inviare una mail ai seguenti indirizzi: pit@comune.genzanodiroma.roma.it, info@diakronica.it
scritto da Alessio Colacchi |
Per la rubrica Beni ambientali – Numero 69 marzo 2008